Come saldare meglio e far durare di più le punte? Ecco alcuni suggerimenti.

Con l'introduzione dello stagno senza piombo, riceviamo spesso segnalazioni che le punte si anneriscono, durano poco, saldano male... e chi più ne ha più ne metta. Spesso e volentieri si tratta di un utilizzo non corretto dei materiali e nella maggior parte dei casi le punte sono ancora recuperabili. Come trattare allora le punte del saldatore?


Ecco un consiglio semplice ma fondamentale: lasciatela sporca!

Le regole sono poche e semplici. La punta va sempre pulita da residui di flussante e da ossidazioni, ma poi va ristagnarla prontamente. Questo perché lasciare uno strato di stagno sulla punta, protegge la superficie della punta quando lo stilo viene riposto.
Lasciatela sporca! Sì, hai letto bene. Dopo ogni utilizzo, la punta del saldatore deve essere curata nel modo corretto per garantirne la durata e l’efficienza. Le regole sono poche e facili da seguire:
  1. Pulisci la punta: rimuovi sempre i residui di flussante e ossidazioni che si formano DURANTE L'USO. Questo evita che la punta si deteriori e garantisce saldature pulite e precise.

  2. RISTAGNA LA PUNTA: subito dopo averla pulita, applica uno strato di stagno fresco. Questo passaggio è essenziale: lo strato di stagno protegge la superficie della punta dall'ossidazione quando lo stilo viene riposto.

A questo punto vi chiederete: Ma come va pulita la punta?

La tradizionale spugnetta inumidita può essere utilizzata purché non sia inzuppata eccessivamente d’acqua. Vanno utilizzate esclusivamente le spugnette a doppio strato e dal lato abrasivo (arancione).

L’acqua impiegata per inumidire dovrebbe essere demineralizzata o deionizzata. Si tenga comunque presente che gli shock termici a cui va incontro una punta quando viene pulita con la spugnetta causano ritardi nella ripresa della temperatura e una maggiore usura della stessa, accorciandone la vita.

E' consigliabile invece l’utilizzo della novo tipo di paglietta in ottone, che sostituisce la paglietta in acciaio. La scelta dell'ottone e legata al fatto che l'ottone è una lega più morbida (meno abrasiva) e non rischia di rimuovere anche gli strati galvanici della punta, a differenza di quella in acciaio inox.

Pulizia automatica delle punte con il Weller WATC100

Mantenere le punte del saldatore in perfette condizioni è fondamentale per ottenere saldature precise e prolungare la vita utile degli strumenti.

Tra le soluzioni più pratiche e innovative, spicca il WATC100.
Nei modelli WATC100M e WATC100F a seconda delle spazzole pulenti selezionate in merito alle proprie esigenze, ( " *M " Spazzole in metallo, " *F " spazzole in fibra più delicate, adatte solitamente a punte micro e pico per evitare di danneggiarle o piegarle ), un pulitore automatico progettato per semplificare la manutenzione delle punte e delle pinzette da saldatura.


Questo dispositivo offre una pulizia profonda senza disperdere residui sul banco di lavoro, rendendolo ideale per ambienti professionali e laboratori dove ordine ed efficienza sono prioritari. Il WATC100 permette di rimuovere rapidamente ossidazioni e residui, garantendo che la punta sia sempre pronta per trasferire calore in modo ottimale.


Un altro vantaggio significativo è l’aumento della durata delle punte: una superficie pulita non solo migliora il trasferimento di calore, ma riduce anche l’usura derivante da depositi di flussanti o ossidi. In questo modo, il WATC100 aiuta a ottimizzare i costi di gestione, minimizzando la necessità di sostituire frequentemente le punte.

Strumenti come il WATC100 dimostrano come un investimento nella giusta attrezzatura possa tradursi in una migliore qualità del lavoro e un risparmio sul lungo termine. Per chi cerca precisione e affidabilità nelle saldature, un pulitore automatico è sicuramente una scelta da considerare.

Oltre a questo è importante spegnere la stazione di saldatura, oppure attivare la funzione di standby/set back e auto off, qualora le pause di lavoro siano prolungate.

L'abbiamo già detto ma lo ribadiamo: "Ristagnare prontamente la punta dopo ogni pulizia con spugnetta (o paglietta metallica) e a fine lavoro, prima di riporla nel supporto. Quando lo stilo non lavora, la punta deve essere ricoperta da lega saldante."

È possibile ridurre l’ossidazione delle punte e la conseguente non bagnabilità utilizzando ad esempio il Tip Activator mentre si salda, qualora comincino a formarsi ossidazioni; è possibile proteggere la punta con il Tip Activator quando si depone lo stilo nel supporto.

Altro accorgimento importante è quello di non esercitare pressione eccessiva sulla punta saldante in fase di lavorazione. Anche stringere esageratamente le punte nel tubetto ferma punta può risultare deleterio alla lunga. In entrambi i casi è sufficiente applicare un pressione modesta per avere un ottimo risultato.

La scelta della punta giusta per il saldatore

La scelta della punta del saldatore è cruciale e dipende dal tipo di lavoro che devi svolgere. Esistono principalmente due categorie di punte: bagnabili e non bagnabili, ognuna con caratteristiche e applicazioni specifiche.

Punte bagnabili
Le punte bagnabili sono progettate per essere ricoperte di stagno durante l’uso. Questa caratteristica facilita la trasmissione del calore e consente di realizzare saldature fluide e uniformi. Sono la scelta ideale per la maggioranza dei lavori, come la saldatura di componenti elettronici standard o per attività dove non è richiesta una precisione estrema come nel settore della Microelettronica.

Punte non bagnabili
Le punte non bagnabili, invece, non trattengono lo stagno sulla loro superficie ed evitano quindi di strappare e trascinare via i componenti più piccoli nelle lavorazioni di precisione. Queste sono consigliate per settori dove è necessaria un’altissima precisione, come la riparazione di telefoni cellulari, dispositivi elettronici di alta gamma o micro-componenti. La loro caratteristica principale è l’assenza di contaminazione dello stagno nella zona di lavoro, garantendo risultati estremamente accurati. Tuttavia, richiedono maggiore abilità e attenzione nell’uso rispetto alle punte bagnabili.

Quale scegliere?
Per lavori di estrema precisione, che includono microcomponenti, opta per una punta non bagnabile. Per tutte le altre applicazioni generiche, una punta bagnabile è più pratica e semplice da gestire.

Quando la punta diventa nera...

Se la punta è diventata nera, come se fosse verniciata e non ha più affinità con lo stagno, allora vuol dire che il flussante contenuto nello stagno brucia e si carbonizza. Questo può significare diverse cose. Che stiamo utilizzando un stagno con un flussante di bassa qualità o non adatto alla nostra applicazione, oppure che stiamo lavorando a temperature troppo alte.

WELLER WDC E WDC2

Tipicamente non c'è da preoccuparsi, nel senso che le punte sono recuperabili. Gli strati anneriti di flussante e le ossidazioni possono essere rimossi strofinando delicatamente la punta, utilizzando sistemi di pulizia a secco con lana di ottone di cui abbiamo già discusso precedentemente, che Weller chiama WDC e WDC2. L’uso di questi sistemi di pulizia rispetto alla spugnetta evita collassi termici sulle punte (eccessiva acqua nelle spugnette), depositi carboniosi e minerali (eccessive evaporazioni), la messa a nudo della superficie bagnabile e la conseguente, istantanea ossidazione e cattiva conduzione termica del giunto.


Tip Activator, cos'è?

Weller T0051303199 Tip Activator

Con l'utilizzo del Tip Activator è possibile la rigenerazione delle punte ossidate. L'uso regolare durante la saldatura può prolungare la durata delle punte. Il Tip Activator viene fornito con un biadesivo sul retro per essere posto nel posto più comodo per accederci durante il lavoro di saldatura. Il Tip Activator è sicuro per l'ambiente e non contiene alogenuri, piombo, resina o residuo.

Inoltre Per le ossidazioni ancora più profonde, si possono utilizzare a freddo e delicatamente spazzole con setole in ottone o acciaio inox, o barrette abrasive come la Weller WPB1.

Chiudiamo lasciandovi dei consigli per saldare con leghe lead free.

  • Selezionare la temperatura di lavoro la più bassa possibile (generalmente tra 340 °C e 390 °C, effettivi, per elettronica comune). Lo stagno lead free tipicamente fonde intorno ai 220°C...

  • Scegliere la punta più grossa possibile per il lavoro da eseguire, quella ideale deve avvicinarsi alla dimensione della piazzola sulla quale si deve saldare. La punta ottimale è corta e larga.

  • Per ottenere la migliore trasmissione di calore dalla punta al giunto di saldatura è opportuno che la punta sia sempre bagnabile e priva di ossidazioni.

  • Lavorare sempre con stili saldanti di potenza adeguata, che assicurino il trasferimento ottimale del calore e il mantenimento dello stesso.

  • Aiutandosi con piastre di preriscaldo, le lavorazioni diventano più semplici e veloci, permettendo di abbassare la temperatura dei saldatori.

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